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UN REFERENDUM ABROGATIVO “Green Pass”

green pass

UN REFERENDUM ABROGATIVO CONTRO LE MISURE DEL GREEN PASS

In campo contro un dispositivo ritenuto anticostituzionale, alcuni tra i nomi più prestigiosi degli atenei italiani tra cui Carlo Freccero, già consigliere di amministrazione della Rai e direttore di Rai2 dal 1996 al 2002.

È stata ufficialmente formalizzata una richiesta di referendum abrogativo delle disposizioni sul green pass: a promuovere il referendum l’avvocato Olga Milanese insieme a un comitato composto da avvocati e professori italiani tra i quali il professor Luca Marini, Francesco Benozzo, Paolo Sceusa, Carlo Freccero, (ex consigliere di amministrazione della Rai), Ugo Mattei, sostenuti anche da diversi studenti universitari provenienti da tutta Italia.

“L’iniziativa è “doverosa” nei confronti dei cittadini che da ormai due anni assistono alla crescita di un clima di odio e violenza. Soprattutto se consideriamo che per esplicita ammissione di chi lo propone, il green pass non ha alcuna valenza sanitaria ma è uno strumento di coercizione pensato appositamente per costringere alla vaccinazione quante più persone possibili, giocando sui temi chiave della vita civile: il lavoro e la scuola. Bisogna evitare, dice ancora Marini, che l’emergenza sanitaria si trasformi in emergenza democratica. “Luca Marini

FONTE https://www.byoblu.com/2021/09/17/un-referendum-abrogativo-contro-le-misure-del-green-pass-ecco-come-aderire/.

Referendum contro il Green Pass. Giurista Mattei: Il potere ricatta i cittadini

“Il Green Pass obbliga a vaccinarsi con un consenso informato estorto con la minaccia di perdere il lavoro”, spiega Mattei. Parte raccolta firme per abrogarlo

di Antonio Amorosi

Professor Mattei, cos’è questo referendum contro il Green Pass che avete promosso?
Ci sono 4 quesiti che riguardano tutta la normativa fin qui uscita, dal decreto legge del 22 aprile che travolge tutto con l’introduzione del Green Pass in Italia ai 3 decreti successivi che l’hanno via via ampliato. La richiesta di procedere alla raccolta delle firme per il referendum abrogativo è stata depositata ieri, presso gli uffici della Corte di Cassazione, da alcuni rappresentanti della società civile e dovrebbe essere in Gazzetta Ufficiale credo domani o a brevissimo 

Poi che succede?
Si dovrebbe cominciare a raccogliere le firme subito. Come sa ci vogliono 500.000 firme che verranno raccolte sia in via fisica che, approfittando della nuova possibilità consentita, anche per via informatica
I cittadini che volessero firmare cosa dovrebbero fare?
Avremmo un sito on line fra pochissimo, www.referendumnogreenpass.it, con tutte le informazioni per come si firma
Anche in digitale?
Sì, on line da casa. Dopo di che noi avvocati pubblicheremo sul sito le sedi legali dove firmare. Così anche nei Comuni dove daremo i moduli e in strada, se e dove si faranno i banchetti. E’ un normalissimo referendum solo che abbiamo metà del tempo normale per raccogliere le firme, tenuto conto dei vincoli di legge e delle scadenze imposte dalla fine della legislatura, vanno raccolte entro il 30 ottobre che è la scadenza ultima per presentarli. Ci sono 6 settimane ma fino a poche ore fa non c’era ancora la normativa da abrogare quindi…
Ma c’è molto malcontento nel Paese…
Sì, se è vero che ci sono almeno più di 15 milioni di persone infuriate rispetto al Green Pass, speriamo che mezzo milioni possano fare in fretta
Forse sono anche di più gli infuriati. Anche tanti vaccinati non accettano un sistema che impone delle discriminazioni per accedere al lavoro. Ma quali sono i principi violati dalla normativa italiana del Green Pass, secondo lei che è un giurista?
Sì, è una normativa gravemente incostituzionale che a nostro modo di vedere prima di tutto viola il principio per cui i governi si assumono le loro responsabilità e non ricattano le persone. In secondo luogo viola gravemente il diritto di uguaglianza su una base irrazionale perché tra il vaccinato e il tamponato non c’è una situazione di parità né dal punto di vista del contagio né dal punto di vista della sicurezza. Introduce questa sorta di divisione tra vaccinati e tamponati e poi tratta allo stesso modo vaccinati e tamponati e questa è una cosa che non ha alcun senso, dal punto di vista medico e dal punto di vista giuridico. E poi ha tutti gli aspetti di lesività dei diritti fondamentali della persona, tra i quali i diritti di accesso, il diritto a lavorare ed essere retribuito in modo dignitoso per il proprio lavoro, i principi lavoristici che non consentono di utilizzare il lavoro come arma di ricatto e come sanzione… insomma… c’è una moltitudine di pezzi di costituzionalità che sono coinvolti in questa vicenda
Che operazione è questa del Green Pass all’italiana?
E’ un’operazione che ha come scopo dare nelle mani del datore di lavoro un potere arbitrario nei confronti dei suoi lavoratori ed è anche un pericoloso scivolamento rispetto allo stato di diritto che utilizza dei sistemi di controllo tecnologici
Che io ricordi non c’è mai stato un meccanismo del genere nelle nostre società o un’idea anche lontanamente simile, sbaglio?
Questa è l’esportazione della logica della rete in cui noi siamo ormai stati abituati a vivere sotto scacco, col prendere o lasciare, o accetti o non ci vai, ed è uscita dalla rete ed è arrivata nella vita ordinaria. E’ il potere che ricatta i suoi cittadini invece di prendersi le responsabilità delle proprie scelte: obbliga le persone a vaccinarsi con un consenso informato estorto con la minaccia di perdere il lavoro
La mancanza di iscrizione alla tesi del governo comporta l’impossibilità di accesso al lavoro. Sembra di essere tornati al ventennio fascista o sbaglio?
Certo e chiaramente, visto che viene introdotto in modo del tutto irragionevole, perché vengono introdotte distinzioni irragionevoli. Sembra imposto come se si dovesse capire chi sono gli ubbidienti e chi i disobbedienti, chi mette la testa a partito e chi no
Dopo la raccolta delle firme per il referendum che succede?
La procedura è questa. Ieri il quesito è stato presentato in Corte di Cassazione, poi verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, verranno raccolte le 500.000 firme che saranno poi portate in Corte di Cassazione che ne controllerà la legalità formale. Fatto questo la palla passa alla Corte Costituzionale che ne decide l’ammissibilità. Bisogna quindi firmare e fare esprimere i cittadini

A coordinare e a garantire il funzionamento della macchina referendaria figurano docenti e professionisti di diversa formazione, tra cui l’avv. Olga Milanese, il prof. Luca Marini, il prof. Francesco Benozzo, il prof. Ugo Mattei, il Presidente Paolo Sceusa, il prof. Alberto Contri e il dott. Carlo Freccero. Ugo Mattei è socio ordinario della International Academy of Comparative Law e membro del comitato esecutivo della American Society of Comparative Law di diritto civile e di diritto internazionale e comparato all’Università della California, professore di diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California a San Francisco, di diritto civile all’Università di Torino

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